Tra sogno e parola, nascita della psicanalisi.
Intervista alla Radiotelevisione Svizzera (RSI) di Sabrina Faller
Siamo nella Vienna di fine Ottocento quando, grazie a un giovane neurologo di nome Sigmund Freud (1856-1939) scoppia quella che lui stesso definisce "la terza rivoluzione", ovvero la psicanalisi. Partendo dagli Studi sull’Isteria e passando attraverso "L’interpretazione dei sogni", ma anche "Tre saggi sulla teoria sessuale", la teoria psicanalitica prende forma con la scoperta dell'inconscio e della "via regia" che conduce ad esso, cioè il sogno. E con la messa a punto della talking cure, cioè della cura fondata sul dialogo che tanto successo ebbe con i combattenti della prima guerra mondiale e che segnò l’affermazione della contrastata e dibattuta teoria freudiana. Di questo inizio prima tiepido poi folgorante, nato in una città ricca di fermenti culturali, parliamo con lo psichiatra e psicoterapeuta Giuseppe Zanda.
Luci e ombre. Protagonisti (noti e meno noti) della storia della psicoanalisi.
Nella prima metà del ventesimo secolo la psicoanalisi fu accusata da molti di essere una dottrina ebrea, degenerata e pansessualista, ma affascinò un numero crescente di medici, psichiatri, psicologi, filosofi, letterati e artisti.
Nel mondo occidentale la psicoanalisi divenne presto una promettente risorsa terapeutica per molti disturbi mentali in un’epoca in cui, in campo psichiatrico, erano disponibili solo terapie somatiche, morali o suggestive, sostenute da basi che di scientifico avevano molto poco.
Nata nella Vienna fin de siècle, la neonata disciplina freudiana mosse i suoi primi passi nella capitale dell’Im pero Austro-Ungarico, poi a Zurigo, Budapest, Berlino, Londra, Boston e New York. Gli otto saggi raccolti in questo libro trattano della natura complessa, contraddittoria, palpitante e drammatica della vicenda esistenziale di alcuni tra i primi e meno conosciuti protagonisti della storia della psicoanalisi: Otto Gross, Fritz Wittels, Wilhelm Stekel, Loë Kann, David Eder, William Rivers, John Layard e Elizabeth Severn.
Il racconto delle vicissitudini esistenziali, della passione e delle incertezze dei primi esploratori dell’inconscio aggiunge uno sguardo sul rapporto dell’essere umano col malessere psichico mentre percorre un sentiero poco battuto nei territori dell’invenzione freudiana.
Giuseppe Zanda (Cagliari, 12 agosto 1946) si laurea in Medicina e Chirurgia (1970) e si specializza in Psichiatria (1974) presso l'Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma.
Ha lavorato presso l'Istituto Mario Negri di Milano e gli ospedali psichiatrici di Varese, Vicenza e Lucca.
Ha diretto per 15 anni il Dipartimento per le Dipendenze Patologiche della ASL di Lucca.
E' stato professore a contratto presso l'Università di Pisa.
Risiede a Lucca, dove esercita la professione di psichiatra e psicoterapeuta analitico di formazione junghiana.